Sommario Fronimo N° 109, gennaio 2000 |
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Editoriale:Pur evitando di proposito le retoriche e noiose celebrazioni per lo scoccare del nuovo millennio, non possiamo fare a meno di evidenziare come un cambiamento così radicale del calendario coincida in effetti con alcuni mutamenti allinterno della nostra rivista. Quello più sostanziale, come avrete potuto apprendere dallarticolo di apertura dello scorso numero, è indubbiamente il cambio della gestione editoriale: poco male, andremo avanti con le nostre forze.A questo punto, però, abbiamo approfittato della svolta epocale (per il millennio e per noi) per apportare alcuni ritocchi alla grafica, come immaginiamo avrete potuto notare: nessuno stravolgimento, ma solo quel tanto che basta per differenziare le annate precedenti da quelle del 2000.E veniamo alla presentazione di questo numero. Questanno gli incontri con i personaggi del mondo della chitarra saranno caratterizzati da una vera e propria monografia: il più illustre rappresentante italiano della chitarra nel mondo, Oscar Ghiglia, sarà (oltre alle consuete altre interviste) nostro ospite fisso per tutta lannata. Lo scambio di opinioni con Elena Càsoli e Lena Kokkaliari sarà loccasione per portare al nostro contatto e alla nostra conoscenza unintera vita è proprio il caso di dirlo, senza rischio di cadere nel luogo comune dedicata alla chitarra. Inoltre, nel numero di ottobre lo stesso Oscar Ghiglia potrà rispondere alle varie domande che voi lettori vorrete rivolgergli inoltrandole alla nostra redazione: siamo certi che un personaggio così ricco di esperienza e militanza nel mondo della musica quello vero e che conta veramente, non quello che sembra esistere ed emergere da alcune cronache chitarristiche incontrerà la vostra attenzione e curiosità.Lunitarietà e lorganicità tematiche della rivista saranno garantite anche da un altro progetto a lunga campata: con questo numero e per tutto lanno dedicheremo la nostra attenzione ai 25 Études de Genre op. 38 di Napoléon Coste con una serie di articoli curati da Marco Riboni che ne affronteranno i vari aspetti legati allanalisi formale, armonica e stilistica, alle vicende editoriali e agli aspetti storici. È sempre stata nostra convinzione che i 25 Études fossero lopera più rappresentativa e meglio riuscita di Coste e quindi abbiamo deciso di dedicarle questo spazio (convinzione maturata e rafforzata anni fa dallo scambio di opinioni con Ruggero Chiesa, il quale era fermamente della stessa idea). Non solo: i lettori che sottoscriveranno labbonamento in tempo utile per ricevere il numero di aprile avranno in omaggio il cd con la registrazione integrale dei 25 Études, realizzata da Marco Riboni con una raro esemplare di chitarra eptacorde originale dellOttocento (per i particolari si veda lo spazio in 2a di copertina dedicato alla campagna abbonamenti).Sempre in questo numero, Frédéric Zigante ci illustra la genesi delle 25 Études di Joaquín Rodrigo attraverso lattenta analisi del carteggio che Andrés Segovia ebbe con con lo stesso Rodrigo ma anche con altri illustri musicisti assai noti nellambiente della chitarra. Linteresse dellarticolo risiede inoltre nella comparazione del manoscritto originale con ledizione a stampa nel Gitarre Archiv della Schott, edizione che contrariamente a quanto si pensa non fu curata da Segovia ma da un anonimo revisore. Gli scostamenti dalloriginale permettono quindi al lettore di accedere al testo di celeberrimi brani quali Fandango, Passacaglia e Zapateado con una maggiore consapevolezza critica sia in ambito esecutivo, sia in quello didattico.Pierluigi Capelli e Giovanni Podera ci aggiornano poi sugli sviluppi di un argomento che immaginiamo interessi la stragrande maggioranza dei nostri lettori, ossia linsegnamento dello strumento nelle scuole medie a indirizzo musicale: la questione riguarda infatti la normativa ministeriale per la riconduzione a ordinamento e istituzione della specifica classe di concorso. Raccomandiamo unattenta lettura a chiunque voglia decodificare il testo del decreto ministeriale che, come purtroppo spesso accade con le normative di legge, non è sempre di agevole comprensione. Per rimanere nello stesso argomento, possiamo dare notizia che è diventata legge la riforma dei Conservatori. Nei prossimi numeri avremo tempo e modo di commentare con il nostro esperto Vincenzo Saldarelli tutti i risvolti della questione che, come è facile immaginare, avranno una importante incidenza sulla realtà musicale italiana: nellarco di quanti anni questo avverrà e in quali modalità per il momento non è dato a sapere. Staremo a vedere.Per quanto riguarda la musica antica, Pietro Prosser, specialista in materia, ci offre il suo contributo per chiarire il mistero che ha sempre circondato uno strumento come il calichon assai amato e diffuso in alcuni ambienti musicali dellEuropa centrale ma la cui reale conoscenza, soprattutto in Italia, è ancora ben lungi dallessere diffusa e compresa. Un scritto già degno di attenzione solamente per le fonti consultate e citate: da manoscritti a stampe, da dipinti a strumenti, per non dimenticare poi una bibliografia ricca di preziosi riferimenti per chiunque abbia interessi in tale campo.Poiché nello scorso numero avevamo ampiamente parlato di Matteo Carcassi, per dare un seguito allattenzione su questo autore non così conosciuto quanto la celebrità del suo nome potrebbe far supporre abbiamo deciso allegare a questo numero il fascicolo del reprint dei Trois Rondo / Pour Guitare ou Lyre / Composés et Dédiés / à son ami Meissonnier / par MATTEO CARCASSI / Oeuv: 2, Anversa, A. Schott, n. lastra 2703.Come vedete, quindi, un numero in linea con una programmazione della rivista ad ampio respiro e, soprattutto, in coerente sintonia con la tradizione culturale che "il Fronimo" da quasi un trentennio, pur fra mille difficoltà, sta tenacemente perseguendo. Un numero anche particolarmente corposo grazie alla consistenza degli articoli. Siamo stati perciò costretti a tagliare o ad omettere alcune delle rubriche fisse. Le lettere che non sono state qui pubblicate appariranno nel prossimo numero così come le Novità editoriali e discografiche e le Risonanze.Un augurio quindi a tutti i nostri abbonati per questo fatidico cambio data e, soprattutto linvito a una riflessione. Poco più di sei anni fa, nellottobre del 1993, ci siamo trovati a dovere fronteggiare la difficile situazione creatasi dalla scomparsa di Ruggero Chiesa. Ora come allora, dobbiamo affrontare ancora un altro drastico cambiamento. Per sottolineare limportanza di questo momento, ci è sembrato opportuno riportare quanto scrivevamo in conclusione delleditoriale di quel numero 85 dellottobre 1993:[ ] Fin dal principio il "Fronimo" è stato un punto di riferimento attorno al quale si sono riunite persone con gli stessi ideali, formando così una vera e propria famiglia nella quale il dialogo non è mai mancato. Noi vogliamo che questa famiglia continui a vivere, sempre più numerosa, in modo che la gigantesca eredità artistico-culturale di Ruggero Chiesa non diventi laristocratico privilegio di pochi adepti ma rimanga invece patrimonio di chiunque ami la chitarra. Se lo volete anche voi, quindi, come un anno fa "continuate a leggerci e abbiate fiducia in noi"."il Fronimo"Incontri :Conversazioni con Oscar Ghiglia (parte prima)
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