Sommario Fronimo N? 118, aprile 2002 |
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Incontri:Intervista ad Arturo Tallini
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EditorialeDue sono le novit? contenute in questo numero che vogliamo commentare. Ha inizio la pubblicazione di un articolo di Josep Maria Mangado Artigas, studioso autore di approfondite ricerche sulla storia della chitarra in Catalogna e firmatario anni orsono di un ampio articolo su Josep Ferrer, articolo che i nostri vecchi lettori sicuramente ricorderanno. Si tratta di una ricerca sulle vicende biografiche del committente dei Quintetti con chitarra di Boccherini, il marchese di Benavent, personaggio che fino a oggi era avvolto nel mistero, tanto da essere confuso con il pi? noto conte-duca di Benavente. In questo numero pubblichiamo la parte storica pi? generica, in cui si chiarisce finalmente l?equivoco creato dalla similitudine dei titoli nobiliari. Abbiamo deciso di inserire nel numero di luglio l?intera biografia del marchese che sembra un romanzo d?appendice e che, oltre a presentare un interesse prettamente musicologico, pu? essere, nonostante i risvolti drammatici, una piacevole lettura estiva. La seconda novit? ? costituita dal cd del Duo Ghiribizzo ? Paola Minussi e Joachim Geissler ? che offriamo in omaggio ai lettori che hanno rinnovato puntualmente l?abbonamento. Si tratta di un disco che ci ha conquistato subito per la piacevolezza del programma oltre che per l?elegante e frizzante esecuzione in piena sintonia con lo spirito danzante del repertorio: anche se pu? sembrare paradossale, siamo di fronte a una sorta di ?disco music? ante litteram. Speriamo innanzittutto che le Poste abbiano recapitato il cd insieme alla rivista senza danni e che anche voi possiate apprezzare lo spirito spensierato di questa musica, lieve ma senza cadute di gusto. Vorremmo ora dedicare il resto dell?editoriale all?attualit?, prendendo spunto dalle numerose proposte concertistiche che hanno visto protagonista la chitarra, almeno stando al panorama milanese. Innanzitutto non abbiamo visto la presenza di altisonanti nomi stranieri. Ormai sappiamo che Barrueco viene invitato dalle Serate Musicali ogni due anni e quindi l?aspettiamo l?anno venturo.? (A proposito: abbiamo saputo che il suo concerto tenuto al Conservatorio di Torino per l?Unione Musicale ? stato di livello ?sovrumano?, per citare il nostro corrispondente, e ha colto uno straordinario successo). L?assenza del nome internazionale, tuttavia, non ha impedito fortunatamente di vedere la chitarra pienamente partecipe nella vita musicale della citt?. Anzi! Sono state sfruttate appieno le risorse dei chitarristi milanesi. Grande protagonista ? stato Emanuele Segre che ha suonato con tre orchestre di rilievo, in tre distinte stagioni al di fuori dei tradizionali circuiti chitarristici e di fronte a un pubblico sempre numeroso ed entusiasta. Abbiamo avuto cos? modo di ascoltare pagine poco frequentate come la Serenata op. 50 di Malcolm Arnold e il Concerto di Jean Fran?aix. Un altro momento importante ? stata la partecipazione della ?nostra? Elena C?soli nella stagione ?To Sting? ? ormai un appuntamento tradizionale per Milano ? dedicata a ogni genere di strumenti a pizzico e di stile musicale: dal classico al jazz, dall?acustico all?elettrico e all?etnico. La mezz?ora di concerto-spettacolo confezionato da Elena, centrato sulla musica d?avanguardia, ? un esempio di perfetta organizzazione scenica: un programma calibrato in maniera tale da far apprezzare un linguaggio difficile anche a chi ne ? completamente digiuno o, addirittura, ostile. A detta di tutti si ? trattato di una performance affascinante. A proposito: ci hanno molto colpito queste osservazioni apparse sul ?Corriere della Sera? nella presentazione di questa stagione a firma di Claudio Sessa: ?Gli appassionati della chitarra somigliano a quelli della lirica: spesso tecnicamente ben consapevoli delle prodezze dei loro idoli, un po? fanatici nei dettagli di esecutori e brani preferiti, convinti dell?assoluta superiorit? della ?loro? musica su tutte le altre. Per loro, la rassegna milanese ?To Sting?, [?] produce un salutare choc culturale, incrociando le pi? disparate tradizioni (e avanguardie) e dunque ?relativizzando? un mondo che rischia di essere una torre d?avorio.? Ecco allora come ci vedono dall?esterno?? Ognuno tragga le proprie considerazioni. Nell?ambito delle stagioni chitarristiche non possiamo fare ammeno di ricordare il recente concerto di un altro milanese: Andrea Dieci, in splendida forma, ha tenuto per la stagione dell??Ateneo della Chitarra? un bellissimo concerto con un programma impegnativo e poco visitato. Non siamo in grando di commentare altri concerti perch? la stagione ? ancora in corso. Possiamo invece parlare della scintillante esibizione del duo ispano-greco Susana Prieto-Alexis Mouzourakis nella stagione di Cologno Monzese. La loro bravura ci era stata segnalata da varie fonti autorevoli che li avevano visti vincitori di importanti concorsi: abbiamo avuto modo di constatare di persona (e addirittura due volte, perch? hanno suonato anche ad Alessandria) che non vi era nulla di esagerato riguardo alle loro eccezionali capacit?. Ci auguriamo che il fermento di quest?anno non sia un fenomeno isolato e casuale ma che sia l?inizio di una nuova tendenza. Due sono le novit? contenute in questo numero che vogliamo commentare. Ha inizio la pubblicazione di un articolo di Josep Maria Mangado Artigas, studioso autore di approfondite ricerche sulla storia della chitarra in Catalogna e firmatario anni orsono di un ampio articolo su Josep Ferrer, articolo che i nostri vecchi lettori sicuramente ricorderanno. Si tratta di una ricerca sulle vicende biografiche del committente dei Quintetti con chitarra di Boccherini, il marchese di Benavent, personaggio che fino a oggi era avvolto nel mistero, tanto da essere confuso con il pi? noto conte-duca di Benavente. In questo numero pubblichiamo la parte storica pi? generica, in cui si chiarisce finalmente l?equivoco creato dalla similitudine dei titoli nobiliari. Abbiamo deciso di inserire nel numero di luglio l?intera biografia del marchese che sembra un romanzo d?appendice e che, oltre a presentare un interesse prettamente musicologico, pu? essere, nonostante i risvolti drammatici, una piacevole lettura estiva. La seconda novit? ? costituita dal cd del Duo Ghiribizzo ? Paola Minussi e Joachim Geissler ? che offriamo in omaggio ai lettori che hanno rinnovato puntualmente l?abbonamento. Si tratta di un disco che ci ha conquistato subito per la piacevolezza del programma oltre che per l?elegante e frizzante esecuzione in piena sintonia con lo spirito danzante del repertorio: anche se pu? sembrare paradossale, siamo di fronte a una sorta di ?disco music? ante litteram. Speriamo innanzittutto che le Poste abbiano recapitato il cd insieme alla rivista senza danni e che anche voi possiate apprezzare lo spirito spensierato di questa musica, lieve ma senza cadute di gusto.Vorremmo ora dedicare il resto dell?editoriale all?attualit?, prendendo spunto dalle numerose proposte concertistiche che hanno visto protagonista la chitarra, almeno stando al panorama milanese. Innanzitutto non abbiamo visto la presenza di altisonanti nomi stranieri. Ormai sappiamo che Barrueco viene invitato dalle Serate Musicali ogni due anni e quindi l?aspettiamo l?anno venturo.? (A proposito: abbiamo saputo che il suo concerto tenuto al Conservatorio di Torino per l?Unione Musicale ? stato di livello ?sovrumano?, per citare il nostro corrispondente, e ha colto uno straordinario successo). L?assenza del nome internazionale, tuttavia, non ha impedito fortunatamente di vedere la chitarra pienamente partecipe nella vita musicale della citt?. Anzi! Sono state sfruttate appieno le risorse dei chitarristi milanesi. Grande protagonista ? stato Emanuele Segre che ha suonato con tre orchestre di rilievo, in tre distinte stagioni al di fuori dei tradizionali circuiti chitarristici e di fronte a un pubblico sempre numeroso ed entusiasta. Abbiamo avuto cos? modo di ascoltare pagine poco frequentate come la Serenata op. 50 di Malcolm Arnold e il Concerto di Jean Fran?aix. Un altro momento importante ? stata la partecipazione della ?nostra? Elena C?soli nella stagione ?To Sting? ? ormai un appuntamento tradizionale per Milano ? dedicata a ogni genere di strumenti a pizzico e di stile musicale: dal classico al jazz, dall?acustico all?elettrico e all?etnico. La mezz?ora di concerto-spettacolo confezionato da Elena, centrato sulla musica d?avanguardia, ? un esempio di perfetta organizzazione scenica: un programma calibrato in maniera tale da far apprezzare un linguaggio difficile anche a chi ne ? completamente digiuno o, addirittura, ostile. A detta di tutti si ? trattato di una performance affascinante. A proposito: ci hanno molto colpito queste osservazioni apparse sul ?Corriere della Sera? nella presentazione di questa stagione a firma di Claudio Sessa: ?Gli appassionati della chitarra somigliano a quelli della lirica: spesso tecnicamente ben consapevoli delle prodezze dei loro idoli, un po? fanatici nei dettagli di esecutori e brani preferiti, convinti dell?assoluta superiorit? della ?loro? musica su tutte le altre. Per loro, la rassegna milanese ?To Sting?, [?] produce un salutare choc culturale, incrociando le pi? disparate tradizioni (e avanguardie) e dunque ?relativizzando? un mondo che rischia di essere una torre d?avorio.? Ecco allora come ci vedono dall?esterno?? Ognuno tragga le proprie considerazioni. Nell?ambito delle stagioni chitarristiche non possiamo fare ammeno di ricordare il recente concerto di un altro milanese: Andrea Dieci, in splendida forma, ha tenuto per la stagione dell??Ateneo della Chitarra? un bellissimo concerto con un programma impegnativo e poco visitato. Non siamo in grando di commentare altri concerti perch? la stagione ? ancora in corso. Possiamo invece parlare della scintillante esibizione del duo ispano-greco Susana Prieto-Alexis Mouzourakis nella stagione di Cologno Monzese. La loro bravura ci era stata segnalata da varie fonti autorevoli che li avevano visti vincitori di importanti concorsi: abbiamo avuto modo di constatare di persona (e addirittura due volte, perch? hanno suonato anche ad Alessandria) che non vi era nulla di esagerato riguardo alle loro eccezionali capacit?. Ci auguriamo che il fermento di quest?anno non sia un fenomeno isolato e casuale ma che sia l?inizio di una nuova tendenza. |