Come avevamo annunciato nel gennaio scorso, con il numero di aprile de “il Fronimo” arriva in omaggio agli abbonati della rivista il CD di Shin-ichi Fukuda dedicato alle Rossiniane di Mauro Giuliani. Era quindi naturale che sull’argomento vi fosse un articolo di approfondimento. Marco Riboni si addentra nei motivi che spinsero Giuliani a sviluppare questo particolare aspetto della sua produzione: nonostante le situazioni forzose e disagevoli in cui si ritrovò al suo rientro in Italia, egli seppe comunque cogliere per l’ennesima volta i vertici della letteratura chitarristico dell’Ottocento. Per dare maggiore spazio agli articoli di opinione, in questo numero abbiamo ripristinato le “Note di copertina”. L’autore di questo scritto è Reinbert Evers che, oltre a essere un chitarrista da sempre impegnato nella diffusione del repertorio ottocentesco e contemporaneo, è anche direttore della Hochschule di Münster. Abbiamo ospitato le sue riflessioni sulla situazione attuale della chitarra – riflessioni per niente incoraggianti – in quanto esse rispecchiano in pieno le nostre opinioni su un argomento tanto cruciale quanto degno d’interesse. Ci auguriamo di stimolare un proficuo scambio di idee fra i nostri lettori.
Da decenni un po’ tutti aspettavamo una riedizione delle opere di Villa-Lobos: sono ormai diversi anni che di questi autentici capisaldi del repertorio novecentesco girano versioni manoscritte di questa o quella provenienza, il più delle volte mescolando le varie fonti e creando più confusione che chiarimenti. E tutto perché le precedenti edizioni ufficiali della Max Eschig si sono purtroppo segnalate per una decisa approssimazione nel riportare il testo originale dell’autore: se tutto fosse stato chiaro e senza errori questa esigenza ovviamente non sarebbe emersa. Nella rubrica degli “Incontri” ne abbiamo discusso approfonditamente con Frédéric Zigante – il curatore di questa nuova edizione della Max Eschig che finalmente dovrebbe chiarire ogni dubbio – ma anche con Eduardo Fernández, il quale ultimamente sulla nostra rivista a contribuito non poco ad analizzare il pensiero e le intenzioni di Villa-Lobos.
Prosegue nel frattempo l’approfondito scritto di Lorenzo Micheli dedicato alla vita e alle opere di Mario Castelnuovo-Tedesco. Dopo la scorsa puntata incentrata sulla formazione accademica e i primi esordi artistici, ci addentriamo ora nella fase della maturità del musicista fiorentino e nella sua ultima stagione italiana prima dell’esilio negli Stati Uniti. Ecco così sfilare gli interessanti aneddoti che vedono protagonisti il grande violinista Jascha Heifetz, Arturo Toscanini (questo episodio è particolarmente gustoso e divertente) nonché Andrés Segovia, al suo primo incontro con Castelnuovo-Tedesco a Venezia.
Completa infine questo numero di aprile un articolo di Eduardo Baranzano particolarmente degno di nota, in quanto ci rivela una notizia assolutamente inedita. Baranzano ha infatti identificato la vera origine tematica della struggente “Chanson” della celeberrima Sonata III di Manuel Ponce. Non vi anticipiamo nulla e lasciamo alla vostra lettura scoprirne la provenienza. Anticiperemo solo che l’articolista ha addirittura ipotizzato un cambio di titolazione all’intera Sonata: a voi le opinioni in merito.
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