Sommario Fronimo N° 157 gennaio 2012 |
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Editoriale del n° 157 gennaio 2012 1972-2012: “il Fronimo” festeggia il suo quarantesimo compleano.
Pur navigando a vista siamo risusciti a raggiungere questo traguardo. Le difficoltà non sono mai mancate e sono tuttora in agguato, soprattutto in un momento così delicato per tutti. Sfogliando i primi numeri della rivista si può notare come molte cose siano cambiate nel mondo della chitarra. Certo, fa un certo effetto pensare che nel 1972 molti dei chitarristi che ora giustamente calcano con successo le scene internazionali non erano ancora nati. D’altra parte, tanti nostri lettori ci seguono fedelmente proprio da quel primo anno. Soprattutto da parte di quegli storici abbonati della prima ora ci farebbe piacere ricevere ricordi e riflessioni. In quello stesso autunno del 1972 è nata anche un’altra storica iniziativa: gli “Incontri chitarristici” di Gargnano. Ideati da due chitarristi bresciani, Gianluigi Fia e Francesco Gorio, gli “Incontri chitarristici” hanno visto nascere il binomio Oscar Ghiglia-Ruggero Chiesa che alcuni anni più tardi (1976) si sarebbe riproposto all’Accademia Chigiana di Siena riaprendo la classe di chitarra e i corsi di trascrizione delle intavolature che erano stati iniziati negli anni Cinquanta da Segovia e Pujol e che erano rimasti interrotti per più di dieci anni. È ovvio quindi che in quegli anni Settanta, ormai lontani, vi erano un fermento e una voglia di aria nuova che, in qualche maniera, dieddero l’avvio a ricerche ed esperienze inedite. I chitarristi si affacciarono su orizzonti inesplorati. Orizzonti che si allargarono piano piano a causa anche – è bene ricordarlo, per amor di oggettività – dal progressivo declinare dell’astro segoviano e della sua fortissima influenza. Attendiamo dunque le vostre lettere: ricordi, emozioni, pensieri, giudizi legati a quel periodo così intenso e importante per la storia della chitarra moderna.
Ed ora il consueto sguardo al materiale della rivista che tenete in mano. Elena Càsoli intervista Helmut Lachenmann (classe 1933), uno dei compositori più originali e significativi nel panorama della musica contemporanea. Figura di spicco e di grande simpatia, il compositore tedesco racconta della sua esperienza e del suo rapporto con la chitarra, strumento inteso nelle sue varie accezioni, dalla classica a quella elettrica. Il primo articolo è a firma di Matanya Ophee. Il ricercatore americano ci presenta un importante e approfondito studio sui rapporti intercorsi fra Dionisio Aguado e François de Fossa durante la pubblicazione del famoso Metodo (Escuela) di Aguado. Com’è noto, de Fossa curò la traduzione in francese di questa celebre opera che esercitò una grandissima influenza sulla didattica chitarristica non solo del XIX, ma anche del XX secolo. Molto meno però si conosce quale fu esattamente l’apporto di de Fossa nella genesi e nelle successive edizioni della Escuela. Ophee con la sua ricerca getta nuova luce sulla collaboazione tra i due e in particolare sulle idee musicali di François de Fossa. Marco Riboni continua l’analisi della forma-sonata nell’Ottocento (giunta ormai alla quarta puntata) dedicando la sua attenzione alla Grande Sonate op. 22 di Sor. Questo capolavoro segnò il punto di arrivo del musicista catalano nel campo del sonatismo classico improntato al genere della Ouverture italiana settecentesca (Cimarosa, Paisiello ma anche Rossini, per intenderci), coniugandolo però con le coeve istanze stilistiche di Haydn e Pleyel (che di Haydn fu allievo, editore e promulgatore). A questo punto approfittiamo per presentare il cd che accompagna l’abbonamento per il 2012: si tratta infatti di una registrazione monografica dedicata a Fernando Sor e che comprende tra l’altro anche la Grande Sonate op. 22. Il chitarrista è Giuseppe (Pino) Carrer, che Ruggero Chiesa usava definire come “uno straordinario talento naturale”. Diceva: “Gli metti sul leggío per la prima volta qualsiasi spartito e, già dalla prima lettura, la musica è tutta lì!” Di questa facilità e naturalezza Carrer tendeva sempre a diffidare e così, quando una quindicina d’anni fa gli abbiamo chiesto di registrare le Sonate di Sor (memori delle sue esecuzioni di quando era ancora allievo del Conservatorio) per un cd da allegare alla rivista, ha declinato la nostra proposta. Siamo quindi ora più che felici di proporvi questa eccellente produzione dell’etichetta catalana Tritó, che realizza almeno in parte il nostro vecchio progetto e che capita al momento giusto per illustrare l’articolo dedicato alla Sonata op. 22. Speriamo che vi possa piacere. Il resto della rivista è dedicato al Novecento. Sergio Sorrentino inaugura una serie di articoli dedicata ai compositori nati dopo la metà del secolo appena concluso e che usano la chitarra in modo innovativo e/o sperimentale. La puntata di esordio è dedicata al compositore romano Fabio Cifariello Ciardi. Dedicato al Novecento storico è invece il contributo di Marco Bazzotti a proposito degli ultimi numeri della storica rivista “L’Arte Chitarristica”. Negli anni Ottanta avevamo pubblicato un articolo di Anna Compagnoni che illustrava l’intera serie della rivista, meno le tre ultime uscite (corrispondenti agli anni 1958-1961) che allora non erano reperibili. Ora Bazzotti riporta gli indici con brevi abstracts degli articoli contenuti: scorrere le informazioni che compaiono volta per volta è oltremodo interessante, in quanto si ha modo di cogliere quale fosse la situazione della chitarra in Italia (e non solo) cinquant’anni fa. Tanti personaggi che hanno fatto la storia del nostro strumento nella seconda metà del Novecento erano allora agli esordi della loro carriera. Cogliendo l’occasione, vi rimandiamo alla terza di copertina dove proponiamo a condizioni vantaggiose registrazioni storiche, risalenti proprio a quegli anni, dei grandi chitarristi del Novecento. Si tratta di incisioni degli allora giovani Julian Bream, John Williams, Narciso Yepes e Ida Presti. Chiudiamo con l’invito (o esortazione) a chi non ha ancora rinnovato l’abbonamento per il 2012 di farlo al più presto. Buon anno! |