Sommario Fronimo N° 105,  gennaio 1999

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Editoriale

Incontri:

Intervista a Michel Cardin
di Giorgio Ferraris

Intervista a Turibio Santos
di Elena Càsoli

Ricerche e approfondimenti:

Gli Studi per chitarra di Mauro Giuliani
(parte seconda)

di Marco Riboni

Gli esami non finiscono mai
di Francesco Biraghi

Nuove corde per chitarra. Un miglioramento?
di Karl Junger

e inoltre recensioni di libri, musiche e dischi.

Notizie su corsi e concorsi.

La bottega della chitarra.

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Gli Studi per chitarra di Mauro Giuliani
(parte seconda)

di Marco Riboni

Nell'articolo vengono prese in esame le opere didattiche di Giuliani. Dal momento che l'argomento è assai ampio e articolato, lo scritto è suddiviso in tre distinte sezioni che a loro volta si dispiegano necessariamente nell'arco di alcune puntate.
L'articolo si apre con alcune considerazioni di carattere generale riguardanti lo studio in ambito scolastico delle opere didattiche - di Giuliani così come di altri autori - situazione che purtroppo il più delle volte viene vissuta non come puro apprendimento artistico bensì come una vera e propria coercizione. In realtà nelle raccolte di Studi vi sono numerosi gioielli che meritano la più grande attenzione da parte non solo degli insegnanti e degli allievi, ma anche degli interpreti nelle loro esibizioni concertistiche. La prima parte (n. 104, ottobre 1998) prosegue poi definendo e approfondendo gli aspetti epistemologici e storici. L'identificazione del campo di ricerca è alla base di qualsiasi indagine analitico-musicologica e, di conseguenza, si sono dovute individuare le composizioni al centro dello scritto, ossia le opere 1, 48, 50, 51, 98, 100, 111 e 139 che definiscono il ragguardevole corpus di centosessantadue brani. I motivi che hanno portato a questa scelta sono di ordine estetico e storico. In particolare riguardo proprio alle questioni storiche è emersa una inedita quanto importante datazione dell'op. 139: grazie all'acquisizione di dati e informazioni finora sconosciuti, è stato possibile retrodatare la raccolta di ben dodici anni, ossia 1828 anziché 1840.
La seconda parte dell'articolo (n. 105, gennaio 1999) è dedicata all'analisi delle caratteristiche stilistiche e formali, con la ricerca e l'evidenziazione di tutti i vari stilemi compositivi che Giuliani applica nei suoi Studi: dalla melodia accompagnata alla polifonia, dalla vocalità alla strumentalità, dalle suggestioni cameristiche a quelle orchestrali e operistiche, ecc. Attraverso l'esposizione di numerosi esempi musicali gli Studi di Giuliani vengono minuziosamente osservati fino a portare alla luce sia gli aspetti più squisitamente idiomatico-strumentali (le varie tecniche impiegate, alla base della musica di Giuliani) sia le peculiarità più generalmente musicali (l'andamento diastematico della melodia, la condotta armonica, le soluzioni ritmiche, ecc.).
Dopo la seconda parte, che è la più lunga e articolata nonché il vero cuore dell'articolo, segue una terza e conclusiva sezione dal carattere assai differente e, per certi versi, più "leggero". La scoperta di alcuni passi identici all'interno di diversi Studi ha infatti stimolato non poco la curiosità: il risultato è l'elenco sistematico delle numerose autocitazioni presenti negli Studi provenienti da altre opere di Giuliani. Il quadro generale è assai dettagliato e ricco di interessanti sorprese.

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Gli esami non finiscono mai
di Francesco Biraghi

Nell' ultimo ventennio i risultati ottenuti dalla scuola chitarristica italiana sono stati di notevole qualità. I miglioramenti artistici raggiunti dalle ultime generazioni di chitarristi sono in parte dovuti anche ai programmi di studio e di esame dei Conservatori italiani, che hanno permesso una formazione culturale di ampio respiro senza particolari carenze nella conoscenza del repertorio. Francesco Biraghi, docente con quasi vent'anni di esperienza nei Conservatori, fornisce una utile guida per poter meglio affrontare la preparazione degli esami da parte degli studenti.

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Nuove corde per chitarra. Un miglioramento?
di Karl Junger

L'applicazione di un nuovo materiale - il Carbon - nella costruzione delle corde acute della chitarra permette nuove soluzioni ad alcuni problemi dei chitarristi. Si sono infatti potuti constatare alcuni sostanziali miglioramenti nella sonorità dello strumento - con una maggiore duttilità e brillantezza del suono, soprattutto per la terza corda - e nella scelta della tensione delle corde, con nuove possibilità di combinazioni anche all'interno di uno stesso set. [di corde]