Sommario Fronimo N° 106

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Allegato al numero 106 de "Il Fronimo"

Una vecchia leggenda della vecchia Genova

Pasquale Taraffo
I brani contenuti in questo cd sono stati riprodotti da vecchi dischi 78 giri degli anni '20 3 '30.

Editoriale

Incontri:

Intervista a Alvaro Company
di Lena Kokkaliari

Intervista ad Armando Carrara
di Giorgio Ferraris

Ricerche e approfondimenti:

Pasquale Taraffo e la Scuola Chitarristica Genovese
(parte seconda)
di Giorgio Ferraris

Gli esami non finiscono mai (seconda parte)
di Francesco Biraghi

Quattro concerti di Luigi Legnani a Barcellona
di Josè Maria Mangado Artigas

Contemporanea

Aldo Clementi: Fantasia
di Elena Càsoli

In memoriam

Masaru Kohno
(1926 - 1998)
di Frédéric Zigante

e inoltre recensioni di libri, musiche e dischi.

Notizie su corsi e concorsi.

La bottega della chitarra.

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Pasquale Taraffo (1887-1937) detto O Rêua

Pasquale Taraffo è riconosciuto come il maggior esponente della scuola chitarristica genovese di questo secolo. Nato il 14 novembre 1887 visse la fanciulleza all'insegna della musicalità alla buona e istintiva. Suo padre Pippo, fabbro rinomato, era un dilettante di chitarra; i quattro figli maschi vennero rapidamente contagiati dalla passione paterna, e chi più e chi meno si guadagnavano tutti uno stipendio aggiuntivo ad un onesto lavoro di calderaio navale (Giovanni), cuoco di bordo (Peo), barista (Rinaldo). Ma il genio della famiglia era lui, Pasquale, che fin da giovanissimo già si esibiva nei ristoranti senza doversi mantenere con altri lavori fuori dalla musica. Il suo vero apprendistato musicale si sviluppò così con innumerevoli esecuzioni in spettacoli teatrali, nei varietà, nei locali di cinema, nei caffé e calcando tutti i possibili palcoscenici genovesi.
La collaborazione con il liutaio Settimio Gazzo portò alla costruzione di una chitarra dotata di 13 o 14 corde, con cui sviluppò un repertorio molto vario, che andava dall' adattamento di brani d'opera a danze, serenate, brani di folclore vario, canti degli emigrati, canzonette varie. Brani sinfonici e cameristici di grande successo vennero elaborati e resi ancora più popolari, come l'Intermezzo della Cavalleria Rusticana, il quartetto del Rigoletto, il Minuetto di Boccherini, la Sinfonia della Norma; non trascurò autori ancor oggi ritenuti "classici", come Viñas e Tárrega; accompagnò anche le voci dei tenori più famosi, come Beniamino Gigli, Giacomo Lauri Volpi e Tito Schipa.
A partire dal 1926 s'imbarcò, lavorando come suonatore, sui transantlantici diretti negli Stati Uniti e nel Sud America. Ebbe modo di esibirsi a New York a San Francisco, a Buenos Aires riscuotendo dovunque successo e consensi. Negli anni '30 ebbe modo di visitare, sempre da musico di bordo, la Spagna, le coste mediorientali, le regioni baltiche, diventando anche solista della grande orchestra argentina di Edoardo Blanco. Morì improvvisamente a Buenos Aires nell'aprile 1937, durante un ennesima trasferta; venne sepolto nel cimitero della Chacarita dove giace ancora.
È considerato come il vero fondatore della scuola chitarristica genovese: ha avuto innumerevoli riconoscimenti in Italia e all'estero e ha inciso, in anni ancora pionieristici, numerosi dischi che oggi sono oggetto di studio, ricerca e collezionismo.
Grazie alla sua attività di esecutore si è sviluppato un interesse eccezionale verso la chitarra: attraverso il proprio insegnamento e il proprio esempio ha formato una generazione di validissimi chitarristi e, parallelamente, anche una generazione di liutai che ha lavorato sul suo indirizzo musicale e artistico.

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Gli esami non finiscono mai (seconda parte)
di Francesco Biraghi

Nell' ultimo ventennio i risultati ottenuti dalla scuola chitarristica italiana sono stati di notevole qualità. I miglioramenti artistici raggiunti dalle ultime generazioni di chitarristi sono in parte dovuti anche ai programmi di studio e di esame dei Conservatori italiani, che hanno permesso una formazione culturale di ampio respiro senza particolari carenze nella conoscenza del repertorio. Francesco Biraghi, docente con quasi vent'anni di esperienza nei Conservatori, fornisce una utile guida per poter meglio affrontare la preparazione degli esami da parte degli studenti.

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Quattro concerti di Luigi Legnani a Barcellona
di Josè Maria Mangado Artigas

In questo articolo vengono riportati per la prima volta gli annunci e le recensioni - apparsi nei giornali di Barcellona - di quattro concerti finora sconosciuti che Legnani tenne nella città catalana, fra il maggio e il giugno del 1842.

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Aldo Clementi: Fantasia
di Elena Càsoli

Dopo esserci occupati in questa rubrica di opere di autori contemporanei per chitarra, chitarra e orchestra e chitarra elettrica, presentiamo ora una composizione molto particolare di Aldo Clementi, la Fantasia per liuto. Il compositore racconta come Ë nata questa composizione dopo la lettura dei brani per liuto di Michelangelo Galilei.